sabato 9 febbraio 2008

9-2-83 Paolo di Nella muore con il cranio fratturato

Anche attaccare manifesti sul verde pubblico può essere mortale, mortale per chi come Paolo di Nella è un attivista Nazional Popolare. Paolo di Nella muore dopo sette giorni di agonia , aggredito il 2 febbraio mentre in viale Libia a Roma (quartiere Africano), alle ore 22.45 con una ragazza attaccava dei manifesti per pubblicizzare l’esproprio di una villa che sarebbe stata utilizzata come centro sociale e culturale con ampi spazi di verde pubblico totalmente mancante nel quartiere. Fu colpito alle spalle sulla testa con delle spranghe di ferro o delle chiavi inglesi. Le ragioni di quest'assassinio sono oscure. Ormai gli anni più duri erano passati, i rivoluzionari si stavano riciclando in politica, in insospettabili professionisti o si erano persi nell'oblio della droga. Ma anni di odio, di impunità, di compiacenza non potevano essere cancellati completamente. Dopo la vile aggressione Paolo torna a casa, verso le ore 01.30 si sente male (forti dolori alla testa) e i genitori lo portano d’urgenza all’ospedale. Durante il tragitto PAOLO perde conoscenza, dopo l’intervento chirurgico entra in coma irreversibile. I suoi camerati, durante i giorni di agonia si danno il cambio per stargli a fianco, giorno e notte presidiano il suo letto indignandosi sempre di più per le infamie che i giornali iniziavano a scrivere.. sordide e squallide storie. Il presidente della repubblica Pertini, si reca all’ospedale non riceve una buona accoglienza. PAOLO, muore alle 20.45 di mercoledì nove Febbraio, con il cranio fratturato come Sergio. Le indagini questa volta furono più solerti e furono fermati due autonomi, presunti responsabili dell'assassinio. I due vennero poi rilasciati e prosciolti per mancanza di prove. Inutili, fin ora, tutti i tentativi dei camerati di Paolo per far riprendere le indagini.

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