martedì 4 settembre 2007

UNA FESTA "NO TUBO" BEN RIUSCITA!

BELLO ED INTERESSANTE IL DIBATTITO, TRA STAND, MUSICA E DIVERTIMENTO.

“No questo mega tubo, non lo vogliamo…”. Così, Massimo Valentini, uno dei presidenti del comitato di Apecchio “No Tubo”, ha aperto, ieri pomeriggio, il convegno, nell’ambito della festa: “La nostra protesta è ferma e continuerà fino a che non otterremo quello che vogliamo”. Una lotta contro tutti, istituzioni comprese. Chiara l’allusione al governo della Regione Marche, che, al contrario della Provincia, non si è pronunciato sul gasdotto che da Brindisi dovrebbe portare il metano nella pianura padana. Una larghezza di quaranta metri che sconvolgerà la dorsale appenninica marchigiana e tosco-emiliana. Nella mattinata il Comitatao ha organizzato una escursione nella zona minacciata dal metanodotto. Nel pomeriggio, ha avuto luogo il convegno "Perchè no tubo", che ha avuto il suo denominatore comune sul rischio di una devastazione, non solo dei boschi, a cui, poi, non si potrebbe più porre rimedio, nonostante le garanzie, in tal senso, date dalla Snam. Non solo le escavazioni, ma anche giganteschi mezzi che dovranno servire per costruire questa grande opera e le strade che dovranno essere fatte per dare la possibilità a loro di arrivare sui luoghi di lavoro.Come relatori del convegno sono intervenuti il prof.Gianni Tamino (univ. Padova), Adriano Mei (comitati in rete), il prof. Biagio Cacciola (Univ. Di Cassino), Andrea Fazi (educatore),E. Marini (Meetup Beppe Grillo). Preoccupazioni e paure sono state espresse anche da Aldo Cucchiarini, esperto ambientalista e membro del comitato “No Tubo”, sintetizza così: “Vorremmo sensibilizzare non solo i paesi interessati sulle problematiche che questo progetto della Snam porterà, che saranno pure di carattere sociale ed economico; vorrei sottolineare che ogni anno nel nostro territorio si va incrementando sempre più la presenza di turisti, in controtendenza, pare, con quello che accade lunga la costa, e di questo se ne deve tenere conto, perché per noi rappresenta il presente e il futuro… Il gasdotto è il nostro tubo di Damocle, che potrebbe addirittura azzerare il futuro”. Perplessità sono state sollevate pure dal geologo Giampaolo Baldelli, presidente del club “ Gli amici di Asdrubale”. Dopo il convegno c'è stata l' apertura della mostra “No Tubo” a cura dell’artista G. Lepore e degli studenti della Cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. La festa NO TUBO é continuata poi fino a tarda serata, allietata dalla travolgente musica dei "En em idea" e dei "Rari ramarri rurali".Più che buona la partecipazione popolare.

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